La propriocettività

Tanti sono gli scritti e gli articoli legati a questo argomento che si possono trovare in rete che spiegano e raccontano le origini degli studi in merito: SHERRINGTON 1906 fu il padre putativo della NEUROFISIOLOGIA MODERNA; ma già DOUCHENNE DI BOULOGNE, neurologo francese 1806 – 1875, si occupò di propriocettiva; anche lo svedese IVAN PALMER nel 1938 la studiò approfonditamente; ROY ABBATT nel 1944 prese in grande considerazione il ginocchio per arrivare a FREEMAN e WIKE che nel 1967 si specializzarono sulla caviglia…fino ai giorni nostri.

Sicuramente tutti i suddetti studiosi fanno riferimento alle conoscenze anatomiche legate ai recettori esterni ed interni che regolano la percezione e di conseguenza il controllo e la contrazione dei muscoli scheletrici in funzione degli stimoli ricevuti.

Semplificando molto i FUSI NEUROMUSCOLARI siti nel CORPO MUSCOLARE controllano il RIFLESSO DI STIRAMENTO e GLI APPARATI del GOLGI siti nei TENDINI e nelle CAPSULE ARTICOLARI controllano i RIFLESSI TENDINEI.

Essi lavorano costantemente per stabilizzare la postura, controllare il nostro equilibrio in funzione degli stimoli visivi e non visivi che ricevono. Un vero e proprio sesto senso.

Perdere funzionalità propriocettiva significa avere un corpo cieco e sordo esternamente ed internamente, significa perdere uno dei nostri sensi. Peraltro stimolando fin da giovani questa capacità si possono migliorare le prestazioni atletiche e prevenire gli infortuni sia negli sport individuali che di squadra.

 

Come si allena la propriocettività ?

 

Il continuo scambio di informazioni esterne ed interne tra i fusi e gli apparati del Golgi ed il sistema nervoso induce le azioni necessarie in primis a mantenere la corretta postura e l’equilibrio, di conseguenza mettere in difficoltà/crisi il sistema induce il miglioramento che cerchiamo…grazie all’utilizzo di strumenti quali le tavolette propriocettive ad uno o due appoggi e non solo si ottiene un disequilibrio che la propriocezione andrà a correggere creando o ricreando in soggetti che hanno subito un trauma (distorsione di caviglia, ginocchio etc etc) le condizioni di sistema ottimali.

 

Perché è importante anche in soggetti che praticano attività sportiva “sani” ?

 

Tutte le attività sportive, dagli sport di precisione (tiro con pistola, arco etc) alle discipline individuali presuppongono una corretta postura ( che possiamo assimilare alla definizione di “tecnica del gesto”) in situazione statica e spesso dinamica, inoltre negli sport di contatto l’esecuzione è viziata dagli avversari che minano la suddetta tecnica spingendo e tirando oppure ostacolando, quindi aumentare e migliorare il continuo scambio di informazioni è fondamentale per performare meglio, per sviluppare il sesto senso.

Va ovviamente abbinata ad un rinforzo del tono muscolare ed alla flessibilità articolare e richiede costanza e perseveranza nel tempo (soprattutto in fase di rieducazione da infortunio).

 

Massimo Pettenuzzo

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