PRENDERE LE MISURE PARTE 1: PLICOMETRIA E CIRCONFERENZE CORPOREE

Il salire sulla bilancia per conoscere il proprio peso corporeo, ovvero il capire, espressa in chilogrammi, la forza con cui si è attratti dalla superficie terrestre, non consente di sapere se si è o meno dimagriti e non lo possiamo scoprire neppure calcolando l’indice di massa corporea o BMI (body mass index), in quanto la formula matematica che la esprime tiene conto solo di due parametri antropometrici: altezza e peso.

Frequentemente in ambito fitness, della salute e anche della moda, per parlare di uno stato di forma e di estetica si fa riferimento a determinati valori di peso, circonferenze, taglie, ma due persone di pari altezza e peso potrebbero essere del tutto diverse tra loro, a causa di fattori come la massa grassa, la massa muscolare, l’acqua totale intra ed extracellulare, la struttura, la densità ossea. Occorre quindi un’altra unità di misura: da qui l’importanza di valutare la composizione corporea, che si basa su parametri come la percentuale di massa grassa, di massa magra e di acqua corporea nel rispetto delle differenze individuali, che sono misurabili mediante diverse metodologie come la plicometria, la pesata idrostatica, la densitometria e la biompedenziometria.

La PLICOMETRIA è una metodologia che si fonda sulla misura delle pliche cutanee, comprendenti cute e tessuto adiposo sottocutaneo. Si utilizza, come strumento di misurazione, il plicometro, che è una specie di calibro a molla che applica una pressione standardizzata 10 g/mm² sulla cute.

I valori della pliche risultanti vengono inseriti in alcune formule che vanno ad estrapolare la percentuale di grasso corporeo. A rigor del vero, occorre precisare che non si tratta di una misurazione del tutto attendibile, in quanto troppo dipendente da chi la esegue e dall’entità del grasso sottocutaneo del soggetto.

La misurazione delle varie CIRCONFERENZE CORPOREE in punti standardizzati, costituisce un altro metodo molto usuale.

Petto, bicipite, avambraccio, addome, fianchi, coscia e polpaccio sono i punti in cui viene misurata la circonferenza muscolare tramite un semplice metro a nastro (come quello che usano i sarti), ma anche in questo caso dipende sempre dalla precisione dell’operatore che esegue la misurazione, come nel caso precedente.

Il consiglio, per chi utilizza queste due metodologie di misurazione corporea, è di affidarsi sempre ad un medesimo operatore, per ridurre al minimo la variabile umana, in quanto il modus operandi rimarrà sempre tale.

 

Eliana Anghinetti

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